Anna Corallo

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Anna Corallo

Nelle ultime analisi del sangue prima di diventare vegana, avevo il colesterolo a 320, con alto valore del cosiddetto “cattivo”. Dopo i primi tre mesi di alimentazione vegana, il valore è calato del 30%!

Nell’estate di quattro anni fa, mentre ero in spiaggia, sentii la pubblicità dell’apertura di un nuovo locale, che per l’occasione faceva assaggiare un bicchierone di frutta fresca e proponeva un corso di cucina naturale.
Da appassionata alla materia, decisi di andare il giorno stabilito. Conobbi una ragazza, la chef del locale, esperta di alimentazione crudista. Vedendo il suo aspetto sano e luminoso, approfondii con lei alcuni quesiti riguardo la salute, lasciandola dopo averle strappato un paio di consigli sulla lettura di due libri: “Il sistema di guarigione della dieta senza muco” e “The China Study”.
Dopo quell’incontro e la lettura dei libri indicati, in particolare “The China Study” e la ricerca sull’incidenza del consumo di carne su alcune malattie croniche, ho deciso, dall’oggi al domani, di seguire una dieta vegana.
Ho finito le cose che avevo in casa e ho cominciato subito.

Amo molto i prodotti da forno salati, le patate e soprattutto in inverno mi conforta mangiare cibo caldo (zuppe, pasta al forno…). Anche se so che non riuscirò a fare un percorso completamente crudista per via di queste mie passioni, ho dato comunque via libera al mio cambiamento.
Anche i dolci sono sempre stati una mia specialità da cui non è stato semplice allontanarsi, ma oggi li replico con successo, in chiave vegan, utilizzando tanta frutta e semi di “Frutta e Bacche”.
Con il cambio di rotta alimentare, fin da subito ho avuto dei benefici per quanto riguarda i livelli del colesterolo, da sempre molto alti nonostante un’alimentazione varia e attenta al consumo di grassi saturi. Colesterolo alto che i medici avevano ricondotto ad un’origine famigliare.
Nelle ultime analisi del sangue prima di diventare vegana, avevo il colesterolo a 320, con alto valore del cosiddetto “cattivo”. Dopo i primi tre mesi di alimentazione vegana, il valore è calato del 30%!
Ho iniziato a variare tantissimo i tipi di cereali che mangio e ne introduco diversi senza glutine che prima neanche conoscevo: amaranto, sorgo, quinoa, grano saraceno… e con questa nuova abitudine, si è ridotta anche la mia allergia stagionale ai pollini.
Visto l’alto consumo di cereali contenenti glutine (grano e orzo) che sostenevo prima del cambiamento, ho consolidato l’idea che un calo drastico di glutine possa aver contribuito ad un contenimento delle allergie alle graminacee. Un altro piacevole beneficio è arrivato per i dolori mestruali, spesso invalidanti, e ora pressoché assenti.

Il cambiamento l’ho affrontato anche sui social network, cercando e iscrivendomi a vari gruppi di discussione vegani, trovando modo di approfondire vari aspetti riguardanti la scelta alimentare, e di conoscere piatti nuovi!
Oggi, dopo quasi quattro anni di alimentazione vegana, mi sento bene fisicamente e nello spirito.

Anche se la mia è stata una scelta salutista, ho avuto modo di approfondire quello che succede negli allevamenti intensivi, cosa si nasconde dietro la produzione del latte e delle uova. Sono felice di mangiare tutto senza giare nessuno! Felice di non essere la causa della sofferenza di altri esseri viventi e di scegliere per il rispetto dell’ambiente.

Ho quindi smesso di acquistare prodotti realizzati in pelle, lana, seta e di qualsiasi altro derivato animale che ne provocasse lo sfruttamento, iniziando ad acquistare il più possibile prodotti biologici.
Mio marito mi ha seguito, abbracciando la mia scelta con entusiasmo. Siamo riusciti a sensibilizzare, anche se ancora solo in parte, alcuni dei nostri parenti che inizialmente non appoggiavano la nostra scelta.

è sempre gratificante vedere il loro stupore davanti alla bontà dei piatti vegani che gli propongo. Gli dimostro che non hanno nulla di inferiore rispetto a quelli per onnivori, anche in fatto di gusto.

MINI CHEESECAKE

CON BASE DI DATTERI AL CACAO E FORMAGGIO DI FRUTTA


Tempi di preparazione: 35’ + Il riposo in frigorifero

Difficoltà: MEDIA

NO UOVA | NO LATTICINI | NO GLUTINE

Ingredienti per 8 persone:

180 g di datteri snocciolati, 140 g di noci sgusciate, 25 g di cacao amaro, 2-3 cucchiai di olio di girasole, 200 g di noci di macadamia, 160 g di polpa di banana pulita, 3-4 cucchiai di sciroppo d’acero in base alla dolcezza della banana, 80 g di farina di mandorle, 80 g circa di cioccolato fondente, 70 g circa di bacche di goji, vaniglia nera in polvere, poco latte vegetale, sale.

Procedimento:

Tritare o frullare finemente i datteri mettendoli in una ciotola, aggiungere le noci frullate insieme al cacao e un pizzico di sale, mescolare versando l’olio fino a formare una base scura omogenea, stenderla in uno strato uniforme in 8 formine per crostatine da 8 cm circa di diametro o 4 più grandi da 10-12 rivestite con una foglio di pellicola trasparente che fuoriesca abbondantemente dai bordi, trasferire in frigorifero. Nel frattempo frullare le noci di macadamia con il poco latte vegetale sufficiente a ottenere una crema di base omogenea, aggiungere la polpa di banana e lo sciroppo d’acero continuando a frullare, quindi integrare la farina di mandorle e un pizzico di vaniglia nera creando una gradevole crema montata. Stenderla sulle basi al cacao, lasciare consolidare in congelatore per 1 ora circa e successivamente in frigorifero per 20 minuti. Sollevando i bordi della pellicola trasparente sformare le tortine in piccoli piatti. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e colarlo a filo sulle tortine dopo averle decorate ai lati con le bacche di goji.

IL CUOCO CONSIGLIA

Un’ottima versione di una cheesecake senza cottura, con un equilibrio nutrizionale migliore rispetto alle versioni classiche. La presenza di frutta fresca equilibra la composizione rispetto alle tipologie di cheesecake crudiste realizzate con solo frutta secca in guscio.

By | 2018-04-23T15:53:46+00:00 febbraio 5th, 2018|Dieta|0 Comments