Luca Mazzotti

Luca Mazzotti

Luca Mazzotti

La sensazione più bella è non avere quella pesantezza cronica e quel senso di stanchezza come avevo prima, soprattutto dopo pranzo e dopo cena.
Stanchezza che fa sprecare tanto tempo utile da impiegare in altro.

Tutto è cominciato nel 2015, con una cena crudista a casa di amici. Ogni alimento era coltivato in proprio, raccolto dalla terra e posato nel piatto.
Uguale il vino, tutto bio, senza nulla… ne pesticidi, ne ormoni, niente. Anche l’acqua era presa dal pozzo, fatta analizzare e a norma con tutti i parametri.

Quella cena mi ha aperto ad un mondo che non conoscevo e che ho iniziato ad approfondire. Merito della qualità di quanto gustato e dell’emozione di saziarsi con sole verdure, alzandosi da tavola in perfetto stato di forma, senza pesantezza.
Da quel momento, ho visto che mangiando cibo “vivo”, il mio fisico risponde meglio a tutto quello che riempie le mie giornate.

La disponibilità di cibo è tanta, e stare alla larga, per quanto possibile, dalle carni se non acquistate dai contadini che allevano come una volta, aiuta il fisico e soprattutto la mente. E in questo periodo storico, dove non si fa che correre, fermarsi anche solo a fare la spesa con la testa e con il cuore, è un aiutare noi e gli altri.

Un’alimentazione consapevole, è un’alimentazione sostenibile, che incentiva i produttori della zona e coltivazioni a basso impatto ambientale. Aiutiamo noi e la società in cui viviamo, perché ci ammaliamo molto meno, non graviamo sulle tasche di nessuno e possiamo goderci la nostra vita.
Ho affrontato questa sfida iniziando gradualmente, senza eccessi, ne da una parte, ne dall’altra.
Inizialmente ho eliminato i carboidrati complessi ed industriali dalla mia dieta, le farine zero e doppio zero, prediligendo le tipo 1-2-3, oppure farine grezze di grani duri, quelli di una volta, stando sempre attento a dove acquistare i prodotti.

Pian piano ho escluso dalla mia dieta le carni rosse: ne mangiavo veramente troppe e troppo spesso, le ho eliminate per un lungo periodo, per poi reintrodurle solo una o due volte al mese, tenendomi come bonus la carne rossa per le cene fuori. Le carni bianche le ho mantenute, una volta a settimana, restando sempre attento a dove comprare le stesse, prediligendo i contadini della mia zona che allevano ancora polli, tacchini e conigli, come una volta, come facevano i miei nonni. Per sostenere il calo di proteine, da reintegrare se si riduce il consumo di carne, nella mia diete sono entrate noci, mandorle, pistacchi, noci di macadamia, brasiliane.

Una cosa che continuo a mangiare molto è il pesce, che lo cerco sempre pescato nei nostri mari. Alla fine è stata dura portare avanti questa nuova quotidianità alimentare, ma la cosa poi diventa un gioco, una piacevole scommessa con se stessi.
Il terzo gradino del mio cambiamento, l’ho superato iniziando ad eliminare tutti i dolci, salvo quelli comandati durante le festività di Natale e i cenoni di Capodanno. Mi concedo anche un gelato ogni tanto.
Quarto step, per pura iniziativa personale, ho smesso di bere il caffè. Il primo risultato del cambiamento l’ho notato nel peso: in un anno ho perso 14 chilogrammi, alternando dieta equilibrata a sport. La sensazione più bella è non avere quella pesantezza cronica e quel senso di stanchezza come avevo prima, soprattutto dopo pranzo e dopo cena.

Stanchezza che fa sprecare tanto tempo utile da impiegare in altro.
Ora mi sento bene, anzi benissimo, ne un raffreddore, ne una febbre: una vita regolare lascia spazio ad acciacchi naturali e malattie tipiche di ogni inverno. È bello vedere questo, è bello vedere come basti relativamente poco per cambiare la propria vita in meglio. Di quello che ingurgitavo prima non mi manca nulla. Ogni tanto trasgredisco anche io a livello culinario, mangiando tutto quello che voglio, ma senza esagerare.
Gli eccessi a lungo andare deteriorano mente e corpo, e rendendo poi di nuovo faticoso riprendersi in mano la propria vita.
Inoltre tutto questo porta ad essere molto più attivi e felici, e con il buon umore, aumenta l’autostima.

LASAGNA CRUDISTA

DI ZUCCHINE CON CREMA DI PINOLI AL POMODORO, PESTO DI ANACARDI E FORMAGGIO DI NOCI DEL BRASILE


Tempi di preparazione: 30’

Difficoltà: MEDIA

NO UOVA | NO LATTICINI | NO GLUTINE

Ingredienti per 4 persone:

1 grande mazzo di basilico fresco, 1 piccolo spicchio d’aglio, 60 g di anacardi, 6-7 pomodori maturi, 100 g di pinoli, 40 g di noci del Brasile, 1 cucchiaio di maggiorana secca, curry, 4-5 zucchine, olio extravergine d’oliva, sale.

Procedimento:

Pestare in un mortaio gli anacardi con pochi granelli di sale grosso e l’aglio sbucciato e schiacciato fino a formare una pasta morbida, integrare man mano le foglie di basilico e in ultimo allungare con quattro cucchiai circa di olio regolando di sale.
Lavare i pomodori, dividerli a metà e svuotarli dalla parte interna passandola al setaccio in modo da ricavare un’acqua vegetale in cui mettere a bagno i pinoli per 2-3 ore, successivamente frullare i pinoli con la polpa pulita dei pomodori formando una crema rosata da regolare di sale. Frullare le noci del Brasile con la maggiorana e un pizzico di curry fino a formare una sorta di formaggio grattugiato, lavare le zucchine e con una mandolina ridurle in fette molto sottili, formare nei piatti una serie di strati in stile lasagna alternando le fette di zucchine con la salsa rosata di pinoli, il pesto e il formaggio di noci del Brasile.

IL CUOCO CONSIGLIA

Siamo di fronte a un concentrato di grassi derivati dalla frutta secca, capace di garantire sostanze benefiche con proprietà di prevenzione contro i disturbi di una cattiva alimentazione.

By | 2018-05-14T13:24:02+00:00 febbraio 6th, 2018|Dieta|0 Comments